Il periodo di transizione del runner: cos’è, come affrontarlo!
Di Eleonora Biliotti fonte Gazzetta.it
Qualche consiglio per affrontare il periodo-finestra che intercorre tra due fasi agonistiche e che aiuta a rigenerare il corpo e la mente dopo le fatiche della preparazione dell’obiettivo stagionale.
Il calendario podistico si è lasciato alle spalle quasi tutte le classiche autunnali, dalle grandi Maratone internazionali come NY, Chicago e Berlino, a quelle nostrane come Venezia e Firenze. Si avvicina velocemente il periodo festivo legato al Natale. Periodo che offre un’occasione più che propizia per il runner amatoriale di entrare nel periodo detto di “Transizione” o “Inter Agonistico”.
Parliamo dunque di quel periodo che intercorre tra due fasi agonistiche e che aiuta a rigenerare il corpo dopo le fatiche della preparazione dell’obiettivo stagionale. Ma esattamente cosa si intende e cosa comporta questo periodo di “transizione”? Si tratta di far rigenerare il corpo (e la mente) dal tipico sforzo di routine degli allenamenti. Non si tratta esattamente di “oziare”, ma soltanto di riposare un po’ di più, evitando di fermarsi completamente.
Di prevedere altre forme di movimento che diano stimoli diversi al nostro corpo. Per esempio con allenamenti che facciano recuperare le parti più usurate dalla specificità del movimento della corsa. Questo importantissimo periodo è un metro di giudizio per riconoscere i runner, tanto che viene quasi sempre sottovalutato dal runner amatoriale, quanto invece studiato ed applicato con estrema attenzione dal runner professionista.
Qual è la motivo di questo comportamento?
Ci sono varie motivazioni, prevalentemente psicologiche, che inducono il runner amatoriale a non prevedere questa fase di rigenerazione. Prima fra tutte la paura di perdere la forma fisica guadagnata durante una fine estate ed un autunno di duro lavoro. Il timore che per tornare allo stesso livello di forma fisica si debba fare una fatica enorme, forse troppa.
Un’altra motivazione è l’innata voglia di gareggiare sempre e comunque tipica di noi amatori. Una voglia contro ad ogni minima indicazione di periodizzazione annuale degli appuntamenti agonistici. Purtroppo però se non si segue questo momento di pausa il risultato è sempre lo stesso. Col rischio di trovarsi, nel momento in cui gli appuntamenti agonistici primaverili riprendono, senza energie e con un livello prestazionale più che scadente e generatore di stati di frustrazione sportiva.
Ecco allora qualche semplice consiglio:
Vista la stagione fredda si potrebbe pensare a qualche attività indoor, come la palestra. Work out con qualche richiamo alla tonicità muscolare e alla forza, magari alternati a delle sedute di nuoto. Così da mantenere un buon livello di capacità aerobica senza andare a sollecitare articolazioni e struttura tendinea (come fatto pesantemente nei lunghi mesi di preparazione alle maratone o in generale durante le gare autunnali).
Oppure per allungare e per strecciare tutti i muscoli utilizzati una buona idea è quella di partecipare a classi di yoga. Un ottimo aiuto anche per la mente e il respiro. Tutto questo ci porterà a riprendere gli allenamenti di corsa (in vista degli appuntamenti primaverili) con più voglia e con un corpo rigenerato.
Sicuramente il nostro stato globale di forma sarà più pronta a ricevere i nuovi stimoli allenanti. Sarà capace di mantenere a lungo un livello alto prestazionale, sino al nuovo periodo di transizione estivo. Quindi per avere un buon anno agonistico e riuscire a far coincidere il livello massimo di forma con i periodi più ricchi di eventi sportivi, bisogna prevedere almeno due momenti all’anno di “transizione”.
Questo, oltre a migliorare i risultati, diminuirà in maniera esponenziale la probabilità di incorrere in infortuni. Riposare e differenziare ci permettono di correre più veloci e ci rendono più forti. Insomma ora possiamo pensare a preparare l’albero di Natale ed in tabella torneremo l’anno prossimo!